Antonella Cappuccio è nata nell’Isola di Ischia.
Per un lungo periodo ha studiato con Maria Baroni e Dario Cecchi, entrambi costumisti designers, ed e’ a loro che deve la sua formazione artistica e culturale.
Dario era anche scenografo, pittore e scrittore. Loro sono stati i suoi primi “Maestri d’Arte” e con loro ha iniziato a lavorare per il cinema e il teatro.
Inizialmente come assistente, in seguito, all’età di ventitré anni, come costumista designer; ha avuto la fortuna di lavorare con la “creme” del teatro italiano, da Pierluigi Pizzi a Danilo Donati, da Maria De Matteis a Ezio Frigerio, Luigi Squarzina, Daniele D’Anza fino a Orazio Costa, Edmo Fenoglio, Silverio Blasi, Giulio Majano , Lina Wertmuller e Paolo Poli.
Contemporaneamente, insieme alla mia passione per il costume teatrale, poco a poco, nasceva il suo amore per la pittura. In questo settore, Dario Cecchi si rivelò un inestimabile e indimenticabile insegnante, guidandola in un attento e profondo studio di Mantegna, Botticelli, Raffaello, Bellini, da cui ha sviluppato la tecnica del tratteggio e fu iniziata ai segreti della sezione aurea.
Ha iniziato ad esporre nel 1976.
Dopo sei anni di “bigamia artistica” ha detto addio ai costumi.
Dal 1985 al 1994 ha fatto parte del movimento chiamato “Nuova Maniera Italiana”. Solo nel 1994, quando il desiderio di solitudine e di una ricerca più personale prevalsero sullo spirito di gruppo, ha continuato la sua strada da sola. Due anni più tardi ha iniziato a lavorare su un tema, una serie di opere basate sui costumi teatrali.