Dell’Osso Domenico

Nasce il primo maggio del 1975 ed inizia a dipingere all’età di 16 anni. Dipinge prevalentemente per conoscere se stesso, basandosi su teorie filosofiche incentrate sull’inconscio. Nel suo processo di creazione artistica rifiuta il classico approccio pittorico che prevede l’esternazione delle conquiste individuali della conoscenza. Egli, piuttosto, adotta la pittura come mezzo per conseguire una più profonda comprensione della realtà interiore; in questo senso le opere non sono il frutto dei suoi pensieri, ma una lente rivolta a comprenderli.

Espone le sue Opere a partire dal 1993 e nei dieci anni a venire, tra personali e collettive, effettua svariate mostre su tutto il territorio nazionale.

Nel 1998 si delinea una nuova fase artistica, in cui inizia ad essere sempre più presente, con una forma non ancora del tutto definita, quello che sarà il protagonista della sua Opera negli anni a venire: si tratta di un personaggio dal corpo umano il cui capo è rimpiazzato spesso da oggetti o teste di animali, a voler rappresentare i suoi stati interiori. L’anno successivo alcuni dipinti di questo ciclo vengono esposti in una personale a Roma che, tra i visitatori, vede la presenza di Gianmarco Tognazzi, Michele Santoro e Gianpiero Mughini.

Nel 2003 il critico e storico dell’arte Philippe Daverio, il direttore della fondazione MUDIMA Gino Di Maggio, Giampaolo Paci, Nicola Dimitri, Massimo Minini, Dante Vecchiato, Enrico Astuti e Diego Strazzer gli assegnano il primo premio al concorso nazionale Zuanazzi, per l’opera interattiva realizzata con un collage dei lavori più rappresentativi dell’ultimo lustro, chiudendo così la fase artistica iniziata nel 1998. In questi anni cresce anche il numero delle recensioni della stampa di settore a livello nazionale.

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Le Opere