Echaurren Pablo

Pablo Echaurren nasce a Roma il 22 gennaio 1951. Figlio di Sebastian Matta, inizia a dipingere a diciotto anni e viene subito scoperto da Arturo Schwarz, patron del dada-surrealismo, titolare all’epoca di una galleria milanese.

Tra il 1973 e il 1975 espone a Roma, Milano, Basilea, Philadephia, Zurigo, Berlino, New York, Bruxelles. Sullo sfondo dell’ultima pop art, dell’arte povera, del minimalismo e del concettuale, nei primi anni settanta mette a punto un proprio universo lessicale in cui confluiscono varie sollecitazioni: il mondo miniaturizzato di Oyvind Fahlström e di Gianfranco Baruchello, il segno dell’antico maestro giapponese Hokusai, le citazioni fumettistiche di Roy Lichtenstein, ma anche le immagini scientifiche dei libri di storia naturale, zoologia e botanica, nonché l’orizzonte dei comics.

In un secondo momento, il confronto con il patrimonio iconografico della storia dell’arte si allarga in un costante dialogo con le avanguardie storiche, futurismo, dadaismo, cubismo, che egli rivisita con lo sguardo d’un abitante del villaggio globale, nutrito di immagini telematiche e messaggi massmediatici.

L’arte di Pablo Echaurren si svolge in molte direzioni, articolandosi in un continuo altalenare tra alto e basso, dai dipinti ai poster, dai collage alle copertine di libri e ai fumetti, dalle ceramiche agli arazzi e ai gioielli, dal video alla scrittura. Ne discende un’idea dell’artista come artefice a tutto campo, indifferente agli steccati e alle gerarchie che solitamente tendono a comprimere l’attività creativa.

Nel 1997 viene nominato Accademico di San Luca. Ma, accademico sui generis, fonda il Partito del Tubo, una sorta di comunità mediatica, che, all’interno del progetto Oreste, è invitato alla Biennale di Venezia nel 1999.

Negli anni settanta il suo stile è diventato popolare tra i ragazzi con la copertina del best seller Porci con le ali, ma il suo rapporto con i giovani è sempre vivo. Infatti, ha curato l’immagine del festival rock Arezzo Wave ed è stato tra i promotori di alcune riviste controculturali.

Il suo lavoro ha sempre mantenuto un intenso rapporto con i movimenti e il sociale. Dall’esperienza di un laboratorio artistico nel carcere romano di Rebibbia è nato il film Piccoli ergastoli, presentato alla Mostra internazionale del cinema di Venezia nel 1997.

Autore di saggi (Controcultura in Italia; Il suicidio dell’arte, 2001; Nel paese dei bibliofagi, 2010), romanzi e racconti (Compagni, 1998; Delitto d’autore, 2002), ha pubblicato anche una serie di biografie illustrate, dedicate a F.T. Marinetti, Tristan Tzara, Picasso, Dino Campana, Ezra Pound, Vladimir Majakovskij ecc.

Mostre personali dopo il Duemila: Pablo Echaurren. Dagli anni settanta a oggi (Chiostro del Bramante, Roma 2004); Pablo Echaurren a Siena (Palazzo Pubblico, Siena 2008); Crhomo Sapiens (Museo della Fondazione Roma, Palazzo Cipolla, 2010-2011); Lasciare il segno (MAR, Ravenna 2011); Al ritmo dei Ramones (Auditorium Parco della musica, Roma 2006);  L’invenzione del basso (Auditorium Parco della musica, Roma 2009); Baroque’n’Roll  (MACRO, Roma  2011).

Mostre recenti: Matta: Roberto Sebastian Matta, Gordon Matta-Clark, Pablo Echaurren (Fondazione Querini Stampalia, Venezia 2013); Iconoclast (Estorick Collection of Modern Italian Art, London 2014);  Contropittura (GNAM, Roma 2015 – 2016); Make Art Not Money (Museo Nacional de Bellas Artes, Santiago del Cile 2016); Du champ magnétique (Scala Contarini del Bovolo, Venezia 2017);  Ritmo barocco (Palazzo Sforza Cesarini, Genzano di Roma 2017); ’77. Una storia di quarant’anni fa nei lavori di Tano D’Amico e Pablo Echaurren (Museo Roma in Trastevere, Roma 2017-2018).

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Le Opere