Giovanna Giachetti è nata a La Chaux De Fonds (CH) nel 1964; trascorre tutta l’infanzia in Nigeria, frequenta gli studi superiori in Europa e si diploma all’Accademia Albertina di Torino nel 1988, prima di fare ritorno in Africa. A partire dal 2000 ritorna in Piemonte, regione d’origine della sua famiglia paterna, e ultimamente a Milano.
Partita da una dimensione tradizionale della scultura, ha utilizzato molto la terracotta dipinta e diversi materiali poveri e di recupero, con una sensibilità maturata durante la lunga permanenza in Africa. Da lì è nato anche il piacere della lamiera battuta attraverso una faticosa pratica artigianale, e l’utilizzo di elementi metallici riciclati che, sottraendosi alla consistenza tradizionale e plastica della scultura, invadono con leggerezza lo spazio dando luogo a vere e proprie installazioni. Da ultimo arriva il lavoro tessile, aereo, sospeso, ecocompatibile, che fiorisce però anch’esso su un materiale poverissimo e “brutto”; perché l’esigenza dell’artista è appunto quella di allargare lo sguardo verso dimensioni impreviste e recuperarle all’arte, restituendo loro una possibilità di essere viste, quindi di esistere di nuovo. Per questo il suo lavoro è sempre inclusivo e animato da un interesse non solo estetico ma aperto a tutte le valenze dell’esperienza creativa. Fra le mostre più recenti, la personale Giovanna Giachetti, Fondazione Mastroianni, Castello Ladislao, Arpino (FR), 2019, e la collettiva Il Quinto punto cardinale, Fondazione Horcynus Orca, Messina, 2019.