Cesare Maremonti nasce a Matera nell’ottobre del ’66 e la sua pittura nasce insieme a lui, impregnata dalla ricchezza del suo territorio e dai colori caldi del Mediterraneo.
La sua educazione si basa al pensiero libero e alla massima espressività, il suo talento si manifesta attraverso la pittura sperimentale e la sua curiosità lo porta ad intraprendere la strada dell’architettura come approfondimento della sua visione del mondo. Consegue la sua laurea a Firenze, sfruttando la possibilità di studiare i volumi e le linee degli svariati monumenti e statue che appartengono all’eredità storica di questa città.
Al completamento dei suoi studi sceglie una breve permanenza a Mosca in Russia e la sua capacità di osservare attraverso la pittura diventa più profonda ed acuta. Lì ha la possibilità di venire in contatto con una civiltà molto diversa, con nuovi spunti d’interesse che ampliano la sua espressione artistica e iniziano a formare la sua vera identità.
Prossima tappa è Amsterdam, dove la mentalità “nordica” asseconda e fortifica il suo spirito libero e anticonformista; in questo caso, il suo lavoro diventa motivo d’ispirazione e di permanenza per un po’ di anni nella capitale d’Olanda. In questa terra- che solo “straniera” non si rivela nei suoi confronti- trova gli stimoli ideali per dedicarsi all’arte e all’architettura. Il suo stile si evolve, matura, pur continuando a sperimentare e mischiando termini architettonici con diverse realtà di pittura. Il suo amore per l’arte lo porta a lavorare instancabilmente su nuovi progetti e nuovi obiettivi.
Ma l’amore per l’Italia prevale e la sua decisione di tornare in patria lo trova pronto a portare con sé un bagaglio importante sia a livello artistico che a livello umano. Il suo rientro è segnato da progetti di architettura, dove la pittura si insinua nelle sue presentazioni come una costante discreta nelle forme ma ben consolidata nei contenuti.
Il suo percorso continua riprendendo con ritmi più intensi la pittura come massima espressione della sua irrequietudine e con sfide da compiere che passano anche dal disegno digitale o quello a mano libera e dalla pittura ad olio, acrilici o altro, alle sculture sperimentali in tufo, rendendo ovviamente omaggio alla sua terra. Con tenacia e creatività notevoli questo artista vuole rendere la sua pittura una missione più che un passaggio di crescita e le sue opere sono l’esplosione, e il silenzio che la precede, di una vita dedicata all’arte per l’attenzione dei dettagli, un percorso difficile sui rapporti umani, sulla grande tematica della comunicazione che da sempre si pone tra il pittore e la sua tela.