Scultore da sempre, Osvaldo Moi sin dalla sua infanzia ha sempre manifestato una propensione alla scultura, con un semplice coltellino e in seguito con l’innovativo temperalapis, si cimentava sin dalle scuole elementari nella creazione di matite dalle forme più stravaganti lontano dagli sguardi delle maestre. Il suo stile sobrio ed originale, che privilegia curve essenziali e amore per il dettaglio si evince in ogni sua opera. O.M. non ha mai condiviso volentieri, sin ad ora, il suo amore per la scultura e di conseguenza le sue opere. L’idea di esporle nasce dalla volontà di far conoscere ad un pubblico più vasto la sua arte e il suo modo di concepire le forme. Consapevolezza che si rafforza grazie alla partecipazione a due edizioni dell’iniziativa “La Sgorbia” che lo portano a “creare” in diretta su temi assegnati. L’essersi classificato 9° su una settantina di concorrenti nella prima edizione e riottenere la stessa qualificazione nella seconda edizione del 2002, lo ha convinto a perseguire la strada della condivisione delle sue creazioni con tutti coloro che sono particolarmente sensibili ad uno stile lineare e, allo stesso tempo, carico di contenuti.
Nei 32 anni di servizio, quando non era all’estero o in missione, ha sempre dedicato il suo tempo libero alla continua sfida con se stesso; di lui dicono che è un raffinato, ironico e geniale, mentre il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha detto che fortunatamente l’ha trovato.
Quando si trova in cucina con rapidità e inventiva riesce a trasformare la sua arte in capolavori di gusto e bellezza e si può dire che dopo il volo e la scultura, la cucina è predominante a tutto, tanto che la ristorazione è stato il suo lavoro e sarebbe un suo sogno.